Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 10198 del 2012

ECLI:IT:TARLAZ:2012:10198SENB

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un provvedimento vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'assenza di un titolo edilizio legittimante le opere realizzate e l'accertamento del loro carattere abusivo sono sufficienti a giustificare l'adozione del provvedimento sanzionatorio, senza che l'amministrazione debba previamente comunicare l'avvio del procedimento. Infatti, la violazione dell'obbligo di comunicazione dell'avvio del procedimento non determina l'annullabilità del provvedimento di demolizione, in quanto è palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso, stante l'assenza di qualsiasi titolo abilitativo. Inoltre, la successiva presentazione di istanze di accertamento di conformità o di compatibilità paesaggistica non incide sulla legittimità dei provvedimenti sanzionatori già emanati, ma soltanto sulla possibilità per l'amministrazione di darvi esecuzione, valutandone gli effetti. Infine, l'area interessata dalle opere abusive può essere gravata da una pluralità di vincoli di natura paesaggistica, ambientale e archeologica, la cui violazione legittima l'adozione del provvedimento di demolizione, senza che sia necessaria una specifica motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione delle opere.

Sentenza completa

N. 09302/2012
REG.RIC.

N. 10198/2012 REG.PROV.COLL.

N. 09302/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 9302 del 2012, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, viale Cortina D'Ampezzo N. 135;
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, viale Cortina D'Ampezzo N. 135;

contro

Roma Capitale, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), domiciliato in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale prot. 1509 emessa in data 4.7.2012 …

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