Il mancato avviso della data dell'udienza di riesame al difensore di fiducia dell'indagato, regolarmente nominato e mai revocato, integra una nullità assoluta ai sensi dell'art. 127, commi 1 e 5, c.p.p., richiamato dall'art. 310, comma 2, c.p.p., comportando l'annullamento dell'ordinanza impugnata e il rinvio per un nuovo esame da parte del tribunale competente. Il rispetto del diritto di difesa, quale principio fondamentale del giusto processo, impone la comunicazione e la notificazione dell'avviso della data dell'udienza al difensore di fiducia, anche quando sia stato nominato un difensore d'ufficio, al fine di garantire la partecipazione effettiva dell'indagato al procedimento e l'esercizio del suo diritto di contraddittorio. L'inosservanza di tale adempimento, espressamente previsto dalla legge, determina l'invalidità dell'intero procedimento, non potendo essere sanata né dalla nomina di un difensore d'ufficio né dall'elezione di domicilio presso lo studio di quest'ultimo. Il principio di tassatività delle nullità, sancito dall'art. 177 c.p.p., impone di qualificare tale vizio come assoluto, in quanto lesivo di diritti fondamentali dell'indagato, e non suscettibile di sanatoria o conversione in nullità relativa. La Corte di cassazione, nell'esercizio del proprio sindacato di legittimità, è tenuta a rilevare d'ufficio l'esistenza di tale nullità, annullando l'ordinanza impugnata e rinviando per un nuovo esame al tribunale competente, al fine di garantire il rispetto del diritto di difesa e del giusto processo.