Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Wind Tre S.p.A. avverso l'ordinanza sindacale che vietava l'attivazione di impianti 5G e sue varianti nel territorio comunale, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere a seguito della successiva revoca dell'ordinanza impugnata da parte del Comune. Il Tribunale ha rilevato che la revoca dell'ordinanza è stata adottata dal Comune in applicazione della nuova disciplina introdotta dall'art. 38, comma 6, del D.L. n. 76/2020, convertito in L. n. 120/2020, il quale ha previsto che i Comuni non possono adottare limitazioni alla localizzazione di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche, né incidere sui limiti di esposizione a campi elettromagnetici, riservati allo Stato. Pertanto, il Tribunale ha compensato integralmente le spese di giudizio, ritenendo che la revoca dell'ordinanza impugnata fosse stata determinata dall'intervento del legislatore, che ha chiarito i limiti dei poteri comunali in materia di impianti di telecomunicazione e campi elettromagnetici.