La forma scritta ad substantiam è requisito essenziale per la validità dei contratti della pubblica amministrazione, in quanto strumento indefettibile di garanzia del regolare svolgimento dell'attività negoziale nell'interesse sia del cittadino sia dell'Amministrazione. Il processo verbale di aggiudicazione definitiva dell'appalto equivale a un contratto vincolante per le parti solo se non si accerta la volontà della pubblica amministrazione di rinviare la costituzione del vincolo contrattuale ad un momento successivo. Pertanto, la mera produzione di fatture o altri atti meramente attuativi di un accordo non è sufficiente a provare l'esistenza di un valido contratto, essendo necessaria la prova della forma scritta dell'accordo. L'istanza di esibizione ex art. 210 c.p.c. non può essere utilizzata per superare le preclusioni istruttorie e l'onere probatorio della parte, la quale deve produrre il contratto o il verbale di aggiudicazione richiesti ad substantiam, non potendosi ricorrere a presunzioni o a comportamenti concludenti per ricostruire la volontà della pubblica amministrazione. Il giudice d'appello non ha l'obbligo di reperire d'ufficio la documentazione malamente indicizzata nel fascicolo di parte, essendo onere della parte indicare con precisione il documento decisivo che assume ritualmente prodotto.