Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dall'Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA) Campania avverso l'ordinanza del Commissario ad acta che aveva disposto il pignoramento di una somma di denaro a favore della società Enel New Hydro S.r.l., ha dichiarato il ricorso improcedibile a seguito della sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che la sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente comporta l'improcedibilità del ricorso, in applicazione degli artt. 34, comma 5, 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo. Ciò in quanto, venuto meno l'interesse all'annullamento dell'atto impugnato, il giudice non può più pronunciarsi nel merito della controversia, essendo preclusa ogni ulteriore attività processuale. La massima giuridica che può essere tratta dalla sentenza è la seguente: La sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso, in applicazione degli artt. 34, comma 5, 35, comma 1, lett. c), e 85, comma 9, del Codice del processo amministrativo. Ciò in quanto, venuto meno l'interesse all'annullamento dell'atto impugnato, il giudice non può più pronunciarsi nel merito della controversia, essendo preclusa ogni ulteriore attività processuale. Il venir meno dell'interesse della parte ricorrente comporta l'impossibilità per il giudice di esaminare nel merito le questioni dedotte, in quanto la decisione non avrebbe alcuna utilità pratica per il ricorrente. Il principio di economia processuale impone al giudice di dichiarare l'improcedibilità del ricorso in tali ipotesi, evitando di procedere ad un esame nel merito che risulterebbe privo di effettiva utilità. La declaratoria di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse costituisce pertanto un corollario del principio di effettività della tutela giurisdizionale, in quanto impedisce l'inutile prosecuzione di un giudizio ormai privo di scopo. Tale principio si applica anche nel processo amministrativo, in cui il giudice è tenuto a verificare la permanenza dell'interesse del ricorrente per l'intero arco del giudizio, dichiarando l'improcedibilità del ricorso ove tale interesse venga meno.