Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27094 del 13 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:27094PEN

Massima

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Il giudice, in presenza di gravi indizi di colpevolezza per uno dei reati indicati dall'art. 275 c.p.p., comma 3, è tenuto ad applicare la misura cautelare della custodia in carcere sulla base di un criterio presuntivo, salvo che non vi siano elementi che ictu oculi lascino ritenere superata tale presunzione. Pertanto, il giudice non è obbligato a compiere una completa valutazione degli atti per escludere l'esistenza delle esigenze cautelari, essendo sufficiente che non vi siano elementi che dimostrino in modo evidente il venir meno di tali esigenze, tenuto conto della gravità del reato contestato, dell'appartenenza dell'indagato ad un'associazione mafiosa e della disponibilità di armi. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere coerente e logica nell'applicazione delle disposizioni di cui all'art. 275 c.p.p. e alla Legge n. 203 del 1991, art. 7, senza che il giudice sia tenuto a confutare in modo analitico tutte le argomentazioni difensive, essendo sufficiente che la motivazione risulti adeguata e immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gr. Co. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 14 gennaio 2010 emessa dal Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

sentita la relazione del consigliere dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione in epigrafe il Tribunale …

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