Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30956 del 3 agosto 2010

ECLI:IT:CASS:2010:30956PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di tutela penale dell'onore, la valenza offensiva di una determinata espressione, per essere esclusa o comunque scriminata con il riconoscimento di una causa di non punibilità, deve essere riferita al contesto nel quale è stata pronunciata. (Nel caso di specie, la S.C. ha affermato che la motivazione della sentenza impugnata dava atto di una plausibile interpretazione in senso offensivo dell'espressione oggetto dell'imputazione, all'interno di un contesto che aveva visto l'imputato porre in essere una vera e propria aggressione verbale ai danni della persona offesa, intendendo profferire parole capaci di attaccarne e offenderne l'onore e il decoro piuttosto che porre fine a una discussione con il ricorso all'espressione con il significato di "non infastidirmi").

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 4/2008 TRIBUNALE di CIVITAVECCHIA, del 18/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

udito il P.G in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per il rigetto;

udito, per la parte civile, l'avv. Bernardini;

udito il difensor…

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