Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 828 del 2022

ECLI:IT:TARMI:2022:828SENT

Massima

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La pianificazione urbanistica comunale implica valutazioni di opportunità sulla scorta di valutazioni comparative degli interessi pubblici in gioco, che sfuggono al sindacato di legittimità del giudice amministrativo, a meno che non si dimostrino palesi travisamenti dei fatti, illogicità o irragionevolezze. Le scelte urbanistiche compiute dalle autorità preposte alla pianificazione territoriale rappresentano scelte di merito, che non possono essere sindacate dal giudice amministrativo, salvo che non siano inficiate da arbitrarietà od irragionevolezza manifeste ovvero da travisamento dei fatti in ordine alle esigenze che si intendono nel concreto soddisfare. Il potere di pianificazione urbanistica non è funzionale solo all'interesse all'ordinato sviluppo edilizio del territorio, ma è rivolto anche alla realizzazione contemperata di una pluralità di differenti interessi pubblici, che trovano il proprio fondamento in valori costituzionalmente garantiti. L'onere di motivazione gravante sull'amministrazione in sede di adozione di uno strumento urbanistico, salvo i casi in cui esso incida su zone territorialmente circoscritte ledendo legittime aspettative, è di carattere generale e risulta soddisfatto con l'indicazione dei profili generali e dei criteri che sorreggono le scelte effettuate, senza necessità di una motivazione puntuale e "mirata". La semplice reformatio in peius della disciplina urbanistica attraverso il ridimensionamento dell'attitudine edificatoria di un'area è interdetta solo da determinazioni vincolanti per l'amministrazione in ordine ad una diversa "zonizzazione" dell'area stessa, ovvero tali da fondare legittime aspettative potendosi configurare un affidamento qualificato del privato esclusivamente in presenza di convenzioni di lottizzazione, accordi di diritto privato intercorsi tra il Comune e i proprietari delle aree, aspettative nascenti da giudicati di annullamento di dinieghi di concessione edilizia o di silenzio - rifiuto su una domanda di concessione o ancora nella modificazione in zona agricola della destinazione di un'area limitata, interclusa da fondi edificati in modo non abusivo. Gli istituti della perequazione e della compensazione urbanistica previsti dalla legge regionale lombarda trovano applicazione solo per gli ambiti soggetti a trasformazione, essendo escluse le aree destinate alla tutela ambientale e paesaggistica, come nel caso di aree ricomprese all'interno di parchi regionali. La scelta dell'autorità competente per la valutazione ambientale strategica non deve necessariamente ricadere su un soggetto estraneo all'amministrazione procedente, essendo sufficiente che tra le due figure sussista un adeguato grado di autonomia, anche se appartenenti alla medesima amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/04/2022

N. 00828/2022 REG.PROV.COLL.

N. 01633/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1633 del 2015, proposto da
Rosanna Airaghi, rappresentata e difesa dall'avvocato Stefano Ferrari, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Malgrate, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Jacopo Brambilla Sica, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

Regione Lombardia, in persona del Presidente
pro tempore
, non costituita in giudizio;
Provincia di Lecco, in persona del Presidente
pro tempore
, non costituita in giudizio;
Ente Parco Monte Barro,…

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