Consiglio di Stato sentenza n. 4882 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:4882SENT

Massima

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Il Comune, in forza dell'art. 15 della legge n. 10/1977, può acquisire gratuitamente al proprio patrimonio indisponibile le opere edilizie abusive, purché siano destinate a fini pubblici, compresi quelli di edilizia residenziale pubblica. Tale destinazione, accertata in via definitiva con sentenza passata in giudicato, preclude la possibilità di rimettere in discussione la legittimità dell'acquisizione, anche in sede di successiva istanza di condono edilizio, in applicazione del principio del ne bis in idem. Pertanto, una volta che l'immobile abusivo sia stato acquisito al patrimonio comunale e destinato a finalità pubbliche, come l'edilizia residenziale pubblica, tale destinazione non può essere rimessa in discussione in un successivo giudizio avente ad oggetto il diniego di condono edilizio, essendo tale profilo coperto dal giudicato formatosi sulla legittimità dell'acquisizione. Ciò anche in assenza di una specifica delibera del Consiglio comunale che dichiari l'esistenza di prevalenti interessi pubblici che impongono la conservazione dell'immobile abusivo acquisito e ne determini la destinazione, atteso che la destinazione a fini pubblici, come l'edilizia residenziale pubblica, risulta già accertata in via definitiva. Inoltre, la mancata acquisizione del parere della commissione edilizia all'interno del procedimento di condono non rileva, in quanto la destinazione del bene a fini pubblici costituisce il presupposto fondamentale che esclude la condonabilità dell'abuso, a prescindere da eventuali vizi procedimentali.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/10/2017

N. 04882/2017REG.PROV.COLL.

N. 05979/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5979 del 2008, proposto da:
Comune di Napoli, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, corso ((omissis)) II, n. 18;

contro

((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), n. 2;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CAMPANIA – NAPOLI, SEZIONE IV, n. 5812/2007, resa tra le parti, concernente diniego permesso di costruire in sanatoria.

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