Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 452 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:452SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla ricorrente contro l'Amministrazione Provinciale di Viterbo, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La cessazione di efficacia dell'ordinanza di occupazione di un'area non fa venir meno l'occupazione da parte della Pubblica Amministrazione, mantenuta attraverso la detenzione dell'immobile; per far cessare l'occupazione è necessario un atto di riconsegna del bene al proprietario, in mancanza del quale l'occupazione diviene illegittima e fonte di responsabilità per la P.A. occupante. 2. Pur se l'opera risulti ultimata, finché dura l'illegittima occupazione del bene, senza che vi sia un eventuale titolo idoneo a determinare il trasferimento della proprietà in capo all'Amministrazione medesima, non decorre alcun termine di prescrizione ai fini dell'eventuale azione risarcitoria, data la natura permanente dell'illecito dell'Amministrazione. 3. In caso di illegittima occupazione di suolo privato da parte dell'Amministrazione, il momento iniziale del comportamento lesivo deve essere identificato nella prima apprensione del bene, ossia dalla sua occupazione qualora l'intera procedura espropriativa sia stata annullata, oppure dallo scadere del termine massimo di occupazione legittima; il termine finale deve essere invece individuato in quello in cui la Pubblica Amministrazione acquisterà legittimamente la proprietà dell'area ovvero provvederà alla restituzione della stessa al proprietario. 4. L'intervenuta realizzazione dell'opera pubblica non fa venir meno l'obbligo dell'Amministrazione di restituire al privato il bene illegittimamente appreso, dovendosi ritenere superata l'interpretazione che riconnetteva alla costruzione dell'opera pubblica effetti preclusivi o limitativi della tutela in forma specifica del privato. 5. Il giudice amministrativo, nello stabilire l'importo del danno, non può includervi quanto dovuto per il periodo di occupazione legittima, la cui valutazione è di spettanza del giudice ordinario. 6. Spetta il risarcimento del danno causato dall'illegittima detenzione delle aree da parte dell'Amministrazione del fondo non espropriato né altrimenti acquisito al patrimonio dell'ente ma rimasto nella proprietà dominicale del privato. Tale danno deve coprire il solo valore d'uso del bene dal momento della sua illegittima occupazione, fino alla giuridica regolarizzazione della fattispecie ovvero fino alla restituzione dell'area o al suo legittimo acquisto. 7. La sopravvenienza del decreto espropriativo non può avere un'efficacia sanante retroattiva, determinata da scelte discrezionali dell'ente pubblico o dai suoi poteri autoritativi.

Sentenza completa

N. 02066/2004
REG.RIC.

N. 00452/2015 REG.PROV.COLL.

N. 02066/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2066 del 2004, proposto da:
Pucciatti Maria Antonietta, rappresentata e difesa dall'avv. Maria Luisa Acciari, con domicilio eletto presso Vincenzo Cerulli Irelli in Roma, via Dora, 1;

contro

Provincia di Viterbo, in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dagli avv. Maria Teresa Stringola, Francesca Manili, con domicilio eletto presso Roberto Venettoni in Roma, via Cesare Fracassini, 18;

per l’accertamento di illegittimità dell’occupazione delle aree di proprietà della ricorrente e di conseguente condanna dell’intimata Amministrazione Provinciale di Viterbo al risarcimento…

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