Il giudice di legittimità, nel valutare la responsabilità penale di un minore imputato di furto aggravato in concorso e tentato furto, deve verificare con particolare attenzione la sussistenza della prova della sua effettiva partecipazione al fatto criminoso, non potendo basarsi esclusivamente sulla mera presenza del minore in compagnia del reo confesso. Inoltre, il giudice di merito deve esaminare compiutamente le circostanze attenuanti applicabili, quali la tenuità del danno, l'occasionalità della condotta e la minore età dell'imputato, al fine di determinare la pena in modo proporzionato e rispettoso dei principi di individualizzazione e di favor minoris. Infine, la motivazione della sentenza deve illustrare in modo esplicito e logico gli elementi di fatto e di diritto posti a fondamento della decisione, evitando lacune o contraddizioni che rendano la stessa "ermetica" e inidonea a consentire il controllo di legittimità.