Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43157 del 15 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:43157PEN

Massima

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La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce che la decisione del giudice di merito di applicare la pena su richiesta delle parti, escludendo la sussistenza di cause di proscioglimento di cui all'art. 129 c.p.p., può essere oggetto di controllo di legittimità solo se dal testo della sentenza impugnata appaia evidente la sussistenza di tali cause di non punibilità. In assenza di tale evidenza, l'impugnazione è dichiarata inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende. Il principio di diritto affermato dalla Corte è che il sindacato di legittimità sulla sentenza che applica la pena concordata è limitato alla verifica della manifesta sussistenza delle cause di proscioglimento previste dall'art. 129 c.p.p., senza possibilità di un più ampio controllo sulla correttezza della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Catania in data 2 gennaio 2014;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

lette le conclusioni del sostituto procuratore generale Dott. SPINACI Sante, sulla inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza in epigrafe, con la quale gli e' stata applicata la pena concordata tra le parti, ex articolo 444 c.p.p. e, chiedendone l'annullamento, deduce…

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