Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4140 del 1 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:4140PEN

Massima

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La mancata identificazione formale del soggetto che presenta la querela non determina l'invalidità dell'atto, qualora risulti comunque certo che il proponente sia il soggetto legittimato, desumibile anche dalla sequenza degli atti procedimentali. L'identificazione della persona offesa può ritenersi validamente effettuata quando nel verbale di ricezione della querela siano riportate le sue generalità, la data di nascita, il luogo di residenza e il numero di telefono, in assenza di elementi che ne facciano dubitare l'esattezza, e quando risulti che la stessa persona era stata precedentemente identificata e raggiunta in qualità di vittima del reato. In tali casi, la mancata formale identificazione al momento della presentazione della querela non determina l'invalidità dell'atto, essendo sufficiente la prova della effettiva identità del soggetto legittimato a presentarla.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AB. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 576/2009 GIP TRIBUNALE di SANREMO, del 12/05/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette le conclusioni del PG Dott. GALATI Giovanni, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per ((omissis)). Ab. avverso la sentenza del Gip del Tribunale di Sanremo in data 12 maggio 2009 con la quale gli e' stata applicata, ex artico…

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