Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38819 del 20 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:38819PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, richiede indebitamente a un soggetto la restituzione di somme di denaro o altri beni, anche se il soggetto passivo non abbia effettivamente restituito alcunché. Ciò in quanto l'elemento costitutivo del reato è rappresentato dalla condotta costrittiva posta in essere dall'agente, a prescindere dal conseguimento dell'ingiusto profitto. Non è sufficiente, ai fini della configurabilità del più lieve reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la mera pretesa dell'agente di recuperare somme che egli ritenga essergli state indebitamente sottratte, in assenza di un accertamento giudiziale del suo diritto. Infatti, il soggetto derubato non può vantare alcun "diritto" nei confronti del sospettato autore di un precedente furto per ottenere la restituzione di quanto si assume sottratto illecitamente, essendo l'unico strumento di tutela accordato dall'ordinamento quello di rivolgersi alla pubblica autorità per denunciare l'accaduto. Pertanto, l'azione violenta o minacciosa posta in essere dall'agente al fine di recuperare somme di cui egli ritenga essere stato indebitamente privato, in assenza di un accertamento giudiziale del suo diritto, integra il reato di tentata estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/12/2017 della CORTE ASSISE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DALL'OLIO MARCO, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi;
uditi i difensori degli imputati Avvocati…

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