Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27995 del 19 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:27995PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento di specifici atti esecutivi della condotta illecita programmata, poiché, trattandosi di reato di pericolo presunto, per integrare l'offesa all'ordine pubblico è sufficiente la dichiarata adesione al sodalizio, con la c.d. "messa a disposizione", che è di per sé idonea a rafforzare il proposito criminoso degli altri associati e ad accrescere le potenzialità operative e la capacità di intimidazione e di infiltrazione del sodalizio nel tessuto sociale. Pertanto, ai fini dell'adozione di una misura cautelare personale, la nozione di gravi indizi di colpevolezza non è omologa a quella applicabile per la formulazione del giudizio di colpevolezza finale, essendo sufficiente in sede cautelare l'emersione di qualunque elemento probatorio idoneo a fondare una qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato. Inoltre, in tema di reato associativo, il "fatto" da dimostrare non è il singolo comportamento dell'associato ma la sua appartenenza al sodalizio, che può essere provata anche in mancanza di specifiche azioni poste in essere in favore del sodalizio, purché emerga la piena consapevolezza dello spessore criminale del sodalizio e la "messa a disposizione" dell'indagato in favore dello stesso. Infine, le questioni relative all'incompatibilità delle condizioni di salute dell'indagato con lo stato di custodia cautelare in carcere non possono formare oggetto di doglianza innanzi al tribunale del riesame, ma devono essere fatte eventualmente valere davanti al giudice competente ex art. 279 c.p.p., in sede di richiesta di revoca o di sostituzione della misura, formulata ai sensi dell'art. 299 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/08/2021 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALFREDO GUARDIANO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. ORSI LUIGI.
FATTO E DIRITTO
1. Con l'ordinanza di cui in epigrafe il tribunale di Palermo, adito ex articolo 309 c.p.p., riformava parzialmente l'ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Palermo, in data 9.7.2021, aveva applicato la…

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