Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12279 del 14 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:12279PEN

Massima

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La legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato, richiede la sussistenza di specifici presupposti, tra cui l'attualità del pericolo di offesa ingiusta e la proporzionalità della reazione difensiva. Pertanto, non può ritenersi integrata la scriminante quando l'agente, pur essendo stato vittima di un'aggressione, disponesse di un mezzo di fuga alternativo all'uso della forza o quando la reazione sia stata sproporzionata rispetto all'offesa subita, come nel caso di possesso di un'arma da parte dell'agente in assenza di analoga dotazione da parte dell'aggredito. Inoltre, la legittima difesa putativa, che consiste nell'erronea rappresentazione dell'esistenza dei presupposti della legittima difesa, deve avere un fondamento oggettivo, non potendo basarsi esclusivamente sullo stato d'animo dell'agente. Parimenti, la circostanza attenuante della provocazione richiede, oltre allo stato d'ira, la sussistenza di un fatto ingiusto altrui e di un nesso di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione, a prescindere dalla proporzionalità tra le stesse, elementi che devono essere adeguatamente provati e motivati dal giudice di merito. Infine, il giudizio di imputabilità dell'agente, basato sulla capacità di intendere e di volere, rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o giuridici della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina del 9.12.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Roberto Amatore;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa LOY Maria Francesca, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Mess…

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