Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45607 del 4 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:45607PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche a scopo di sfruttamento della prostituzione, costituisce reato ai sensi del D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 12, comma 5, qualora il soggetto agente, approfittando della posizione di debolezza contrattuale e della condizione di irregolarità sul territorio nazionale delle vittime, le ospiti in abitazioni di sua proprietà a condizioni onerose e sproporzionate, anche ricorrendo a minacce, al fine di perseguire un ingiusto profitto, senza tuttavia che sia necessario provare il collegamento con un'associazione criminale dedita all'introduzione sistematica di clandestini. La prova di tali condotte può desumersi da accertamenti di polizia giudiziaria e da intercettazioni telefoniche che dimostrino la disponibilità dell'imputato di donne da avviare alla prostituzione, anche se non specificamente riferite alle persone offese del reato contestato, purché risulti il coinvolgimento dell'imputato in vicende analoghe di sfruttamento della prostituzione. In tali casi, la condanna per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ex art. 12, comma 5, D.Lgs. n. 286/1998 può essere pronunciata anche in assenza della prova del dolo specifico relativo alla consapevolezza della condizione di clandestinità delle vittime e dello scopo di profitto, essendo sufficiente l'accertamento dell'approfittamento della loro posizione di debolezza contrattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Anton - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/04/2015 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO ANTONIO;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PINELLI MARIO MARIA STEFANO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 17 settembre …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.