La delibera assembleare condominiale che modifica i criteri di ripartizione delle spese comuni in difformità da quanto previsto dall'articolo 1123 c.c. o dal regolamento condominiale contrattuale, senza il consenso unanime di tutti i condomini, è affetta da nullità, che può essere fatta valere anche dal condomino che abbia espresso voto favorevole. L'assemblea condominiale, in mancanza di un accordo unanime dei condomini, non ha il potere di stabilire o modificare i criteri di riparto delle spese in violazione delle prescrizioni legali o regolamentari, atteso che tale determinazione non rientra nelle attribuzioni conferite all'assemblea dall'articolo 1135 c.c. L'adozione di criteri diversi da quelli previsti dalla legge o dal regolamento contrattuale, incidendo sui diritti individuali dei singoli condomini, può essere assunta soltanto con una convenzione alla quale aderiscano tutti i condomini, non rientrando nelle attribuzioni dell'assemblea che concernono la gestione delle cose comuni.