Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30410 del 5 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:30410PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento cautelare, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove operata dal giudice di merito. Il requisito del pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, sussiste quando, sulla base di elementi concreti e attuali desumibili dagli atti, emerga un elevato grado di probabilità che l'indagato possa commettere nuovi reati della stessa specie, indipendentemente dalla imminenza della loro realizzazione, in ragione delle modalità della condotta criminosa, della personalità del soggetto e del contesto socio-ambientale in cui è inserito. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione del giudice di merito circa la sussistenza del pericolo di reiterazione del reato, se tale valutazione risulta logica e congrua rispetto agli elementi di fatto considerati, senza che rilevi la circostanza che l'indagato non sia imputato per reati di riciclaggio, essendo sufficiente che egli sia coinvolto in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO P. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignaz - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandr - Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza dell'11/01/2018 del TRIBUNALE di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinan…

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