E' manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 27 della costituzione, la questione di legittimità costituzionale degli artt. 71 e 72 legge 22 dicembre 1975, n. 685, sulla disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, sotto il profilo che le citate disposizioni di legge, pur preoccupandosi di assicurare una diversità di trattamento - quale poenam tra lo spacciatore e il consumatore, purché quest'ultimo detenga solo una modica quantità di sostanza, tuttavia non porrebbero alcuna differenza di trattamento tra il consumatore e lo spacciatore quando il primo detenga quantità non modiche di stupefacenti, né offrirebbero parametri obiettivi per valutare la "modica quantità" cui la legge fa riferimento. Infatti, la disciplina dei due comportamenti è informata al principio di ragionevolezza, né alcun principio costituzionale impedisce al legislatore, una volta stabilita la condotta antigiuridica e la conseguente sanzione, di rimettere al potere discrezionale di valutazione del giudice le modalità di estrinsecazione della condotta, posto che la espressione "modica quantità" non è priva dei necessari connotati strutturali-formali volti ad eludere ogni forma di arbitrio.