Il reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro penale (art. 334 c.p.) si configura quando la condotta tipizzata di sottrazione o dispersione del bene in sequestro si realizza durante il perdurare dell'effettività del vincolo cautelare, a prescindere dalla legittimità o meno del provvedimento di sequestro. Il momento consumativo del reato coincide, di regola, con la notificazione del provvedimento di confisca, in quanto solo in tale momento si manifesta l'interesse del custode a sottrarsi al vincolo del sequestro, salvo che non siano provate circostanze anomale e particolari che rendano almeno dubbia l'epoca di commissione del fatto. Pertanto, l'eventuale illegittimità o invalidità del provvedimento di confisca è irrilevante ai fini della configurabilità del reato, essendo sufficiente che il sequestro fosse efficace al momento della condotta tipica. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve pertanto prescindere dalla legittimità del sequestro e della confisca, concentrandosi unicamente sull'effettività del vincolo cautelare al momento della condotta contestata.