Consiglio di Stato sentenza n. 4642 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4642SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che: 1. La presentazione di una domanda di sanatoria edilizia o paesaggistica non comporta l'inefficacia automatica del precedente provvedimento sanzionatorio di demolizione, il quale rimane efficace e sospeso solo fino alla definizione del procedimento di sanatoria. Pertanto, non è necessaria la rinnovazione dell'ordine di demolizione dopo la presentazione della domanda di sanatoria. 2. L'adempimento all'ordine di demolizione deve essere integrale per evitare l'acquisizione gratuita dell'opera abusiva al patrimonio comunale. Il mancato integrale ripristino dello stato dei luoghi configura inottemperanza all'ordine di demolizione, anche qualora i manufatti abusivi siano stati solo parzialmente rimossi. 3. L'individuazione dell'area da acquisire al patrimonio comunale in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione deve essere effettuata considerando l'area di sedime originaria degli abusi, anche se i manufatti sono stati parzialmente rimossi, purché permangano elementi che ne consentano l'individuazione. 4. La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 31, comma 4-bis, d.P.R. n. 380/2001 non può essere irrogata nei confronti di chi abbia fatto decorrere inutilmente il termine di 90 giorni per ottemperare all'ordine di demolizione prima dell'entrata in vigore della relativa disposizione normativa, in applicazione dei principi di irretroattività e di certezza dei rapporti giuridici. 5. Una volta accertata l'inottemperanza all'ordine di demolizione, la perdita della proprietà dell'area su cui insistono le opere abusive segue automaticamente e senza indennizzo, senza possibilità per i proprietari di chiedere la restituzione del terreno o il risarcimento dei danni. 6. La copertura di un corso d'acqua, anche se di proprietà privata, è illegittima e non può essere sanata, in applicazione del divieto di cui all'art. 115, comma 1, d.lgs. n. 152/2006, salvo ragioni di tutela della pubblica incolumità. Tale divieto è confermato dal giudicato formatosi sulla precedente ordinanza di demolizione. 7. I provvedimenti di diniego di sanatoria edilizia e paesaggistica, se plurimotivati, possono essere sorretti anche da una sola delle ragioni esposte, senza necessità di esaminare tutte le censure articolate dal ricorrente.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/05/2024

N. 04642/2024REG.PROV.COLL.

N. 00815/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 815 del 2022, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio fisico eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Roma, via F. Denza, n. 50/A;

contro

Comune di Montello, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e con domicilio fisico eletto presso l’avvocato ((omissis)) in Roma, via Giunio Bazzoni, n. 3;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Am…

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