Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36945 del 14 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36945PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza della gravità indiziaria per il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.) può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, anche di natura indiretta, che dimostrino l'esistenza di una struttura associativa organizzata e operante, dotata di una forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della capacità di condizionare le attività economiche e la vita sociale del territorio di riferimento, a prescindere dalla prova di specifici episodi delittuosi. Tali elementi possono consistere, ad esempio, nell'accertamento di una cassa comune, del controllo del territorio attraverso la forza di intimidazione, di delimitazioni territoriali dell'esercizio di influenza di tipo mafioso, nonché nell'attivazione di una rete di assistenza legale a favore degli associati. La mancata conclusione di singole operazioni criminose o l'autonomia decisionale di alcuni soggetti nell'ambito di specifici reati-fine non esclude la sussistenza del vincolo associativo, ove risulti provata l'esistenza di una struttura organizzata e operante, dotata di una forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della capacità di condizionare le attività economiche e la vita sociale del territorio di riferimento. Analogamente, la contestazione di un reato associativo in materia di stupefacenti (art. 74 DPR 309/1990) può essere sostenuta dalla prova di una struttura organizzata e operante, a prescindere dalla dimostrazione di una rigida gerarchia o di una unitaria direzione delle attività illecite, essendo sufficiente l'accertamento di un'organizzazione stabile e duratura finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Infine, il concorso morale nel reato di estorsione (art. 110 c.p.) può essere configurato anche sulla base di condotte di agevolazione e rafforzamento dell'attività estorsiva posta in essere da altri soggetti, qualora risulti provato il contributo causale del concorrente morale al verificarsi dell'evento delittuoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. CITTERIO C. - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 824/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 31/10/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;
sentite le conclusioni del PG Dott. DI NARDO Marilia, per il rigetto.
Udito il difensore Avv. (OMISSIS), per l'accoglimento.
CONSIDERATO IN FATTO
1. Il Tribunale di Lecce con ordinanza del 31.10-3.11.14 ha confermato l'ordinanza cautelare emessa dal locale GIP il 22.9.14 nei confronti, tra gli altri,…

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