Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19283 del 21 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:19283PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di applicazione di misure cautelari personali, anche a seguito della novella attuata con legge 16 aprile 2015, n. 47, l'art. 275, comma terzo, cod. proc. pen. continua a prevedere una doppia presunzione, relativa quanto alla sussistenza delle esigenze cautelari ed assoluta con riguardo all'adeguatezza della misura carceraria; ne consegue che in presenza di gravi indizi di colpevolezza del delitto di partecipazione ad un'associazione mafiosa il giudice non ha un obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei "pericula libertatis" ma deve soltanto apprezzare l'eventuale sussistenza di segnali di rescissione del legame del soggetto con il sodalizio criminale tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione, in mancanza dei quali trova applicazione in via obbligatoria la sola misura della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 505/2016 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 29/07/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VERGA GIOVANNA;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. BALDI Fulvio, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Ricorre per cassazione, a mezzo dei difensori, (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Lecce che il 29.7.2016 ha confermato l'…

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