Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7014 del 23 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:7014PEN

Massima

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Il reato di minaccia, essendo un reato di pericolo, non richiede l'effettiva intimidazione del soggetto passivo, essendo sufficiente che il male prospettato sia idoneo a incutere timore e a incidere sulla sfera di libertà psichica della persona offesa, in relazione alle concrete circostanze del fatto. Pertanto, la valutazione della sussistenza della condotta minacciosa deve essere effettuata sulla base di una complessiva e logica analisi delle risultanze probatorie, senza che possano assumere rilievo decisivo eventuali divergenze o lacune nelle dichiarazioni testimoniali, ove il giudice di merito abbia adeguatamente motivato la propria decisione. Inoltre, la concessione dell'esimente della provocazione di cui all'art. 599 c.p. è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, il quale può legittimamente negarla anche in presenza delle condizioni richieste dalla norma, senza che tale valutazione possa essere censurata in sede di legittimità, ove adeguatamente motivata sulla base delle risultanze processuali. Infine, la liquidazione delle spese processuali e del risarcimento del danno in favore della parte civile non è sindacabile in Cassazione, se non per violazione di specifiche voci tariffarie, non essendo sufficiente una generica censura dell'entità della somma liquidata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SU. UM. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 14/2009 TRIBUNALE di SONDRIO, del 17/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito, per la parte …

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