Il titolo edilizio, ancorché inizialmente valido, può essere successivamente annullato in autotutela dall'amministrazione comunale per vizi relativi allo strumento urbanistico presupposto, senza che ciò comporti la possibilità di una sanatoria ai sensi dell'art. 106 della L.R. n. 52/1991, la quale presuppone la vigenza di un valido piano urbanistico. Pertanto, in caso di annullamento giurisdizionale della concessione edilizia per vizi dello strumento urbanistico, l'unica possibilità per il privato di regolarizzare la propria posizione è il rilascio di una nuova concessione in sanatoria ai sensi dell'art. 108 della L.R. n. 52/1991, con il pagamento del contributo in misura doppia, non essendo applicabile la procedura di cui all'art. 106 che riguarda esclusivamente i vizi del titolo edilizio e non quelli dello strumento urbanistico presupposto. Il giudicato formatosi sull'annullamento in autotutela della concessione edilizia e del piano urbanistico presupposto preclude la possibilità di una sanatoria ai sensi dell'art. 106, non essendo più possibile la rimozione dei vizi riscontrati.