Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31501 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31501PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La disciplina transitoria della legge n. 251 del 2005, che esclude l'applicabilità delle disposizioni sui più brevi termini di prescrizione ai procedimenti pendenti in grado di appello e di cassazione al momento della sua entrata in vigore, è ragionevole e non viola il principio di uguaglianza di cui all'art. 3 Cost. Tale scelta legislativa, infatti, salvaguarda il valore dell'efficienza del processo, evitando un sacrificio dell'aspettativa costituzionalmente tutelata della ragionevole durata, e tutela i diritti dei soggetti destinatari della funzione giurisdizionale, consentendo di portare a conclusione i processi già pendenti in grado di impugnazione. Analogamente, il principio di ragionevolezza della disciplina transitoria si applica anche alla nuova regola sul computo della prescrizione nel reato continuato, introdotta dalla medesima legge n. 251 del 2005, secondo cui occorre tener conto della data di commissione dei singoli episodi criminosi e non più della data di cessazione della continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) HU. RO. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/10/2006 CORTE APPELLO di TRIESTE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIDONE ANTONIO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso e per la manifesta infondatezza della q.l.c.;

udito i…

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